È crescente la preoccupazione legata alla diffusione della «cimice asiatica», rilevata per la prima volta sul territorio italiano nel 2012 in provincia di Modena
Le cimici asiatiche (il termine scientifico è Halyomorpha halys) ha origini orientali: proviene da Cina, Giappone e Corea. Sono particolarmente pericolose per l’agricoltura perché prolificano depositando uova almeno due volte all’anno con 300-400 esemplari a volta.
Si sta registrando una situazione drammatica soprattutto nel nord est, tra Friuli e Veneto. Per le colture, sono una vera e propria sciagura: distruggono coltivazioni di pere, mele, kiwi, uva, soia e mais, tanto che dalla Coldiretti è arrivato un SOS.
Quest’anno si assiste a una vera e propria invasione. Lo spiegano gli stessi agricoltori. Tutto dipende dal clima: il 2016 è un anno caldo e le temperature docili favoriscono la proliferazione dei parassiti che in Italia non hanno antagonisti naturali. Non ci sono cioè altri insetti o altri animali che se ne cibino.
In questo periodo, quando cioè le temperature cominciano ad abbassarsi, le cimici sono fastidiose anche per gli uomini perchè trovano riparo in luoghi chiusi dove svernare aspettando la primavera per attaccare le piante e riprodursi. Ed ecco che ce le ritroviamo in casa.Le cimici, tuttavia, non sono una novità, soprattutto nelle case di campagna: a chi non è capitato di scacciarle e notare che rilasciano, se disturbate, un odore sgradevole. Fastidio a parte, non punge e non trasmette malattie all’uomo.
La prima cosa da fare è la lotta integrata, che prevede alcune pratiche innovative quali il monitoraggio per verificare la reale presenza in campo e l’apposizione di reti dalle fessure molto piccole, per evitare che le cimici invadano ad esempio le serre di coltivazione. La seconda è la lotta chimica con presidi sanitari. Inoltre si sta lavorando per consentire in futuro un metodo di lotta biologico, come quello attuato a suo tempo per il cinipide galligeno che aveva attaccato i castagneti, individuando un insetto predatore della cimice.
Mettiamo a disposizione le nostre conoscenze di ordine tecnico e scientifico al fine di porre rimedio e impostare una lotta efficace.
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